Il drago dal cuore di carta

Il drago dal cuore di carta è la storia appunto di un drago che, al posto di avere un cuore di carne, aveva un cuore di carta, non carta semplice, ma carta di valore e lui di questa carta ne voleva sempre di più.

Un giorno si rese conto che per avere sempre più carta dentro di sé doveva fare in modo che tutti gli altri abitanti del reame avessero sempre più BISOGNI, non importava che tipo di bisogni, non importava neanche che fossero BISOGNI reali, tutti gli altri dovevano sentire sempre il BISOGNO di qualcosa.

Pensò e ripensò e capì che il primo BISOGNO che doveva indurre in tutti gli abitanti del reame era il bisogno di sicurezza. Questo era facile da indurre perchè è un bisogno importante e primario per tutti, ma come fare che tutti si affidassero a lui e alle sue regole?

Il drago dal cuore di carta pensò e ripensò e ben presto ebbe l’illuminazione:”Creerò un nemico di tutti”, disse,”un nemico che faccia paura e che costringa tutti a eseguire gli ordini senza pensare, eseguendo in maniera acritica ciò che io ordinerò”. Così iniziò a far girare per il regno i suoi servi più strillanti che raccontavano e spiegavano in maniera seria ed erudita che un grande pericolo era alle porte e per questo BISOGNAVA avere meno cose, vivere di privazioni, essere molto cauti, non aspettarsi niente di stabile, vivere di precarietà non solo materiale, ma anche relazionale. BISOGNAVA vivere così perchè il giorno che il nemico avrebbe colpito il regno che aveva vissuto in austerità comunque avrebbe avuto le risorse per ricostruirsi, risorse che chiaramente nel frattempo usavano lui e la sua corte.

Così nacque la POVERTA’.

Il drago ben presto si rese conto che la sua invenzione, la POVERTA’, non bastava a controllare gli abitanti del regno. Questi si abituavano a vivere con meno e riuscivano anche a essere felici e uniti vivendo nella collaborazione e nella solidarietà.

Questo non piaceva al drago dal cuore di carta per cui pensò e ripensò finchè ebbe l’idea di mettere gli abitanti del regno uno contro l’altro, convincendo tutti che il nemico era tra loro, ma era irriconoscibile, che BISOGNAVA stare attenti e guardinghi, non BISOGNAVA mai abbassare la guardia. Il drago apparve convincente quando intimò di stare lontani, distanziati, solo così il nemico invisibile non avrebbe avuto la meglio. Gli abitanti si separarono, non si incontrarono più, si rinchiusero nelle loro case, persero lavoro, scuola e feste. Gli abitanti del regno, ridotti alla solitudine e al silenzio, osservavano annichiliti, davanti a schermi luminosi, il nemico che avanzava da ogni parte strisciante come un serpente, un serpente che non colpiva mai il drago e i suoi amici. Buffo il fatto che per non morire smisero di vivere.

Nacquero così SOLITUDINE e PAURA.

Il drago dal cuore di carta credeva di aver piegato al suo volere gli abitanti del regno, di averli definitivamente sottomessi; iniziò a tramutare diritti inalienabili in concessioni benevole, trattando gli abitanti del regno come poveri sciocchi, arrivando a modificare a suo piacimento la narrazione della realtà.

Gli abitanti del regno erano confusi e frastornati, ma molti di loro riuscirono a rimanere fuori dalla nebbia che si era creata sotto l’arcobaleno che il drago usava per distrarre tutti.

Il drago non era contento che alcuni abitanti del regno non seguissero i suoi voleri in maniera incondizionata e acritica come lui sempre si aspettava, per questo pensò e ripensò finchè ebbe l’idea di mettere nella testa di tutti gli abitanti del regno che il pericolo arrivava dal FREDDO e che era colpa sua se tutti avevano una vita difficile e fredda; in molti lo credettero perchè essendo lui un drago, pensavano che avesse la capacità di SCALDARE magari a CARBONE, ma comunque di tenerli al caldo e riparati dalle intemperie della vita.

Nacque così la MANIPOLAZIONE.

Il drago dal cuore di carta pensava di avercela fatta a irretire tutti, ma sempre sorpreso rimase quando si accorse che alcuni abitanti del regno non si arrendevano al pensiero unico, continuavano a RIFLETTERE e PENSARE in maniera critica, cosa che permetteva loro di vedere le incongruenze del loro GRANDE LEADER.

Il drago dal cuore di carta si rese conto che non tutti potevano essere abbagliati da promesse e ricompense e, nell’ultimo tentativo di attirare tutti a sé, decise di regalare un po’ della sua preziosissima carta; gli abitanti del regno entusiasti di tanta generosità lo lodavano e esaltavano come il grande salvatore che tutti desideravano.

Nacque così la SOTTOMISSIONE.

Alcuni abitanti del regno si resero conto che non era più possibile seguire il drago dal cuore di carta perchè quello che faceva era iniquo, per questo si riunirono per RIFLETTERE sul da farsi e DECISERO di costituire una carovana: la chiamarono la carovana dei BISOGNI.

Raccolsero tutti i loro BISOGNI e li misero dentro i carri della carovana, nei carri in fondo ci stavano i BISOGNI fisiologici, poi quelli di sicurezza, al centro i BISOGNI di appartenenza, in alto quelli di stima fino a quelli di autorealizzazione. La carovana partì. Il viaggio fu lungo, insieme passarono per diversi paesi alcuni belli altri meno, ma i BISOGNI che si erano portati dietro li MOTIVAVANO a cercare il loro posto dei sogni, il paese della GENERATIVITA’ dove si può essere se stessi e creare cose belle.

Dopo un lungo viaggio ecco che, finalmente, arrivarono al paese tanto cercato: un paese tutto d’oro, pieno di persone allegre e gentili. Anche in questo paese non mancavano i problemi, dicevano gli abitanti, ma provavano a restare UNITI e a COLLABORARE.

I carovanieri si guardarono intorno e dissero in coro:”Questo è il paese dove potremmo vivere i nostri BISOGNI e realizzare i nostri SOGNI”.

Nacque così la SPERANZA.

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